Per sfuggire allo spauracchio dell'Imu in 300 rinunciano alle aree edificabili

TERAMO – Terreni edificabili: sono oltre 300 i teramani che non li vogliono più. Sono tantissime le domande pervenute al Comune per chiedere la cosiddetta retrocessione, un provvedimento oggi approdato in Consiglio comunale. E’ la prima volta che accade, un chiarissimo segno della crisi in atto: tutti questi cittadini, in sostanza,m pur di non pagare l’Imu e tutte le tasse sui terreni edificabili hanno deciso di rinunciare a quella che in passato, prima della crisi del mercato immobiliare, sembrava una ghiotta occasione. Contestualmente, è stata approvata anche la valorizzazione dei terreni di Piano D’Accio e di quelli dietro Madonna delle Grazie che il Comune venderà per ricavare fondi per il nuovo teatro. 

BANDO SULLA RIASSEGNAZIONE: SCOPPIA LA QUERELLE – Anche se non è stato ancora presentato in Consiglio comunale, il Comune ha deciso di emanare un bando anche sulle rassegnazioni, ossia, detto in soldoni, sui terreni attualmente non edificabili che potranno invece diventarlo. Al momento non ci sono richieste ufficiali in questo senso pervenute al Comune, ma solo delle manifestazioni di interesse. Sull’argomento però è scoppiata una querelle con toni anche molto accesi tra il consigliere Maurizio Verna, contrario, come tutta l’opposizione, alle rassegnazioni, che ha sottolineato come il fatto di voler emanare il bando a ridosso delle elezioni possa costituire una “mossa vergognosa”, fatta per fini elettoralistici. Dura la risposta del capogruppo della lista “Al centro per Teramo” , Roberto Canzio che ha tuonato contro il consigliere affermando: “Se pensa che ci sono degli interessi personali dietro, si rivolga alla Procura, altrimenti è un qualunquista, non consento assolutamente l’utilizzo di queste illazioni”.